Sabato
Prezzo
€ 60L'Oasi di Ninfa e Sermoneta
Sabato 20 Aprile 2019
Il Giardino di Ninfa è stato dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 2000 al fine di tutelare il giardino storico di fama internazionale, l'habitat costituito dal fiume Ninfa, lo specchio lacustre da esso formato e le aree circostanti che costituiscono la naturale cornice protettiva dell'intero complesso, nelle quali è compreso anche il Parco Naturale Pantanello, inaugurato il 15 dicembre 2009.
Il nome Ninfa deriva da un tempietto di epoca romana dedicato alle Ninfe Naiadi, divinità delle acque sorgive, costruito nei pressi dell'attuale giardino. Ninfa, che si trova ai piedi dei monti Lepini, era l'unico collegamento alle porte di Roma che conduceva al sud quando la via Appia era ricoperta dalle paludi. Nel 1294 salì al soglio pontificio Benedetto Caetani, Papa Bonifacio VIII, figura potente e ambiziosa, che nel 1298 aiutò suo nipote Pietro II Caetani ad acquistare Ninfa ed altre città limitrofe, segnando l'inizio della presenza dei Caetani nel territorio pontino e lepino, presenza che sarebbe durata per sette secoli. Nel 1382 Ninfa fu saccheggiata e distrutta da parte di Onorato Caetani, sostenitore dell'antipapa Clemente VII e avverso al ramo Caetani che possedevano Ninfa. La città non fu più ricostruita, anche a causa della malaria che infestava la pianura pontina, i cittadini sopravvissuti se ne andarono lasciando alle spalle i resti di una città fantasma, gli stessi Caetani si spostarono a Roma e altrove. Nel XVI secolo il cardinale Nicolò III Caetani, amante della botanica, volle creare a Ninfa un "giardino delle sue delizie". Durante l'Ottocento il fascino delle sue rovine attirò molti viaggiatori che percorrevano l'Italia: la "Pompei del Medioevo" era un luogo spettrale magico ed incancellabile dalla memoria di chi la vide.
Alla fine dell'Ottocento la moglie inglese di Onoraro Caetani decise di crearvi un giardino in stile anglosassone e dall'aspetto romantico. Bonificarono le paludi, estirparono gran parte delle infestanti che ricoprivano i ruderi, piantarono i primi cipressi, lecci, faggi, oggi maestosi, rose in gran numero, e restaurarono alcune rovine, fra cui il Palazzo Baronale, che divenne la casa di campagna della famiglia, oggi sede degli uffici della fondazione Roffredo Caetani.
Durante la Seconda guerra mondiale la famiglia Caetani si rifugiò nel Castello Caetani di Sermoneta, facendo ritorno a Ninfa solo dopo il 1944, il giardino nel mentre fu utilizzato come base per le munizioni da parte dei soldati tedeschi, che ne preservarono l'integrità grazie agli alberi presenti che favorirono la possibilità di mimetizzarsi.
Un accenno alla flora del giardino.
All'interno del giardino di Ninfa si incontrano varietà di magnolie decidue, betulle, iris palustri e una sensazionale varietà di aceri giapponesi, inoltre a primavera i ciliegi e i meli ornamentali fioriscono in maniera spettacolare. Fra le oltre 1300 piante diverse introdotte che è possibile ammirare negli 8 ettari di giardino ricordiamo i viburni, i caprifogli, i ceanothus, gli agrifogli, le clematidi, i cornioli, le camelie. Molte varietà di rose rampicanti sono sostenute dalle rovine ed estendono i lunghi rami vigorosi sugli alberi.
Il clima particolarmente mite di Ninfa permette la coltivazione di piante tropicali come l'avocado, la gunnera manicata del sud America ed i banani.
Programma
Sabato 20 aprile 2019: partenza in pullman GT alle ore 08:00 da Ostia e da Roma Eur alle ore 08:20 ca. Arrivo dopo un'ora circa a Ninfa ed inizio della visita guidata del giardino.
Verso le 12:30 arriveremo a Sermoneta dove pranzeremo al Ristorante Chichibio.
Tempo libero a disposizione per passeggiare tra i vicoli di Sermoneta o visitare il Castello Caetani.
Alle ore 18:00 ca. saliremo sul pullman con rientro previsto a Roma per le ore 19:00 ca.
Menu
Tris di bruschette
Tagliolini ai carciofi
Arrosto di capocollo con insalata mista
Panna cotta ai frutti di bosco
Acqua/vino della casa Cantina Cincinnato di Cori